La mia filosofia

Svolgo la Professione Medica oramai da molti anni. Da sempre, ogni mia scelta professionale è orientata al paziente. L'essenza stessa della Medicina è indissolubilmente legata al rapporto di fiducia fra Medico e Paziente.

La mia attività professionale inizia dalla visita, che svolgo SEMPRE in prima persona. E' infatti in quell'occasione che nasce il rapporto di fiducia. E' in quell'occasione che posso rendermi conto dei problemi da risolvere e pianificare insieme alla paziente le possibili soluzioni. Non ritengo etico delegare ad altri questa fase, poichè al di là di ogni tentativo di standardizzazione, la chirurgia estetica resta a mio avviso una disciplina fortemente dipendente dal gusto estetico del chirurgo e dalla sua personale esperienza. Non sarebbe eticamente accettabile, a mio avviso, operare una paziente che non ho visitato. Così come non mi sembrerebbe eticamente accettabile visitare una paziente e discutere con lei dell'intervento sapendo che verrà eseguito da un altro chirurgo.

Il mio impegno prosegue, ovviamente, con l'intervento. Svolgo SEMPRE OGNI INTERVENTO in prima persona. La paziente ha riposto in me la sua fiducia e non riterrei onesto tradirla affidando l'intervento ad altri. Ovviamente mi avvalgo dell'aiuto di colleghi e collaboratori, ma ogni fase dell'intervento viene gestita da me direttamente. Sempre.

Seguo sempre i miei pazienti in prima persona. A volte posso demandare ai miei collaboratori alcune funzioni marginali, quali medicazioni di routine, ma queste vengono sempre eseguite secondo mie precise direttive e sotto la mia diretta supervisione.

Resto sempre a disposizione dei miei pazienti dopo l'intervento: anche a distanza di anni per chiarire ogni loro dubbio o per trattare eventuali eventi avversi.

Questo è l'unico modo in cui concepisco l'impegno professionale.

Esistono organizzazioni, anche molto pubblicizzate sui mezzi di comunicazione, che offrono interventi di chirurgia estetica basandosi sull'idea di totale standardizzazione della chirurgia e pertanto fare eseguire la visita ad un professionista, l'intervento ad un altro e fare seguire il postoperatorio ad un altro ancora... In questo modo il rapporto di fiducia si sposta dal professionista all'organizzazione. Non condivido questo modello e lo ritengo lesivo del fondamentale rapporto medico-paziente che è alla base della professione medica.